Filippo Dal Fiore

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Proseguire, con fiducia, sulla nostra strada

April 21, 2020
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Non è sempre facile gestire le relazioni famigliari in questo periodo di quarantena: l’essere sempre tutti insieme a casa ingigantisce le dinamiche relazioni attraverso cui siamo legati gli uni agli altri. Per quanto mi riguarda si tratta di un’occasione unica per risolvere alcuni nodi interni latenti, e mi è richiesto un grande sforzo emotivo.

Come genitore, per esempio, mi domando: come devo comportarmi con la resistenza che esercita mio figlio pre-adolescente a farsi limitare nell’utilizzo giornaliero della tecnologia? E’ meglio forzare la mano? E’ meglio lasciar correre? Come faccio, proprio io che credo nella necessità di una “dieta ben variata” di attività quotidiane, a tollerare quelli che percepisco come eccessi? Quali ripercussioni potrebbe avere tutto questo nel suo futuro?

Sono questi i pensieri che mi passano per la testa, fino a quando mi rendo conto che, in quanto dettati da rabbia o paura, non mi portano lontano. Sono frutto di insicurezza ed agitazione, ed è quindi assai improbabile che le parole e le azioni che da essi derivano risultino migliorative della situazione.
Sto reagendo a quello che intellettualmente percepisco come un problema che deve essere risolto, e qui risiede il vizio originario del processo. Quando mi sforzo di ben vedere – quando cioè riesco a vedere con il cuore – prendo consapevolezza che si tratta prima di ogni altra cosa di un vissuto emotivo che io ho la possibilità di accogliere per quello che è, senza necessità di forzarvi un giudizio.

Questo è il vissuto emotivo che la Vita vuole ora per me (e per mio figlio): se riuscirò veramente a fidarmi di quello che accade e quindi a rimanere calmo, non sentirò più la pressione di dover reagire. Rimanendo in ascolto arriverò a comprendere il messaggio di quelle emozioni, accelerando un processo di crescita interiore che mi porterà a pormi in modo molto più ampio ed aperto rispetto alla situazione.

In generale, ho sempre intimamente pensato che la Vita non possa mai sbagliarsi, in quanto evoluzione amorevole di tutto quello che è, nell’interesse più alto di tutto quello che è*. Aloha, dicono gli hawaiani: quello a cui il nostro cuore più anela è qui difronte a noi, sempre e comunque, e di questo possiamo gioire. Non si tratta quindi di trovare delle soluzioni ad un apparente problema, ma di cambiare percezione, perseguendo la calma del cuore e lasciandoci condurre da essa.

In questa prospettiva, la perfezione di questo mondo non equivale a rifiutare le cose che non ci piacciono, ma, all’opposto, a comprenderle e reintegrarle in noi. Se si manifestano c’è una ragione, e quella ragione è per noi: è proprio affrontando quello che percepiamo come “male” che possiamo sentire più chiaramente ed estesamente la verità dell’immenso Bene in cui siamo tutti immersi, come pesci nel mare.
La perfezione, quindi, equivale alla consapevolezza che sì, nonostante tutta la sofferenza ancora presente, le cose stanno sempre e inesorabilmente migliorando, perchè continuano a muoverci nella direzione di una più piena realizzazione dell’Amore. Ogni giorno e ogni generazione; ogni piccolo passo dopo ogni piccolo passo; ogni avanzamento dopo ogni peggioramento; ogni salto in avanti dopo ogni crisi. Vederla a questo modo non può che darci fiducia, perché ci rendiamo conto che quelli che percepiamo come errori, storture o sventure non solo sono inevitabili, ma sono necessari per proseguire nel nostro personale cammino d’Amore. Siamo tutti imbarcati in questo straordinario viaggio di Vita, ciascuno con il proprio ruolo.

In conclusione, prendo un accordo con me stesso, a partire dalla situazione concreta dell’atteggiamento da tenere con i figli.
Mi riprometto anzitutto di tranquillizzarmi e di non preoccuparmi: così facendo non solo trasmetterò questo stato d’animo anche i miei figli, ma creerò quello spazio necessario per generare idee migliori sul da farsi (quanto è sempre stato vero questo per me!). Mi riprometto di accogliere le reazioni mie e degli altri, per quanto a volte possano essere ancora un po’ scombussolate. Mi riprometto di accettare le situazioni che si presentano per quelle che sono, così da continuare a lasciarmi trasportare, con fiducia, dalla mia strada.

* Sul concetto di Amore come “causa prima” del mondo, consiglio la lettura di questo bellissimo testo, di Giovanna Garbuio: link

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