Filippo Dal Fiore

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Etica ed economia

August 6, 2010 No Comments»
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Non posso che rimanere sorpreso nel leggere un articolo recentemente pubblicato sull’Economist, rivista portavoce dell’establishment economico mondiale, dal titolo “Against fairness”, ovvero contro l’equita’, la bonta’ e la giustizia. Lo rileggo con attenzione, sospettando che tra le righe si possa nascondere qualche importante indizio per far luce sulla questione del comportamento etico nella sfera economica.

C’e’ qualcosa di intrinsecamente anti-etico alle radici della scienza economica? E’ da molti anni ormai che molti economisti si arrovellano sulla questione etica, consapevoli che – a dispetto di tanto progresso tecnico e tecnologico – la maggior parte dei problemi economici e politici del mondo odierno si possa continuare ad attribuire ad una carenza di etica da parte di chi esercita il potere.

Vi propongo qualche estratto dell’articolo apparso il 3 luglio scorso: “Un senso di equita’, come ogni genitore sa, si sviluppa irritantemente presto nella vita”; “la domanda di equita’ sembra essere inscritta in tutti gli esseri umani, [.....] ma il fatto che tutti credono nell’equita’ e’ un segnale che c’e’ qualcosa di intrinsecamente sbagliato in tale nozione; [....] per esempio, per alcuni equita’ significa giocare secondo le regole e lasciar vincere il migliore, per altri far si’ che ognuno riceva nelle stesse quantita’”. E ancora: “Cosa c’e’ esattamente di equo e giusto nel limitare il commercio globalizzato? O di ingiusto nel lasciare che le persone di successo godano dei frutti del loro lavoro senza tasse punitive?”; “Noi rifiutiamo la vasta e fumosa definizione di equita’ a favore di parole piu’ precise che significano quello che dicono”

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Stati sovrani contro mercato globale

June 4, 2010 No Comments»
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La recente crisi finanziaria greca mi offre l’occasione di riflettere sul mutato rapporto tra stati sovrani e mercato finanziario globale. Mi dico: qualcosa deve pur essere cambiato se un’intera nazione del mondo economicamente avanzato si trova sull’orlo della bancarotta…La Germania e altri governi europei vengono chiamate a soccorso ed e’ cosi’ che comincia un’inedita battaglia tra stati e mercati.

Utilizzo la mia limitata conoscenza per ricostruire i fatti e vederci un po’ piu’ chiaro. In anni recenti il governo greco, come quello di molti altri paesi del mondo, decide di incrementari l’emissione di obbligazioni: prendera’ a prestito del denaro attraverso i mercati finanziari, ad integrare gli introiti delle tasse. La Grecia potra’ utilizzare il surplus di risorse in molti modi: per tenere basse le tasse, per aumentare gli investimenti nei settori pubblici creando nuovi posti di lavoro, per elargire incentivi alle imprese, per ripagare i debiti passati, e chissa’ per quante altre azioni positive. Un’intera nazione potra’ permettersi di vivere al di sopra dei propri mezzi, come chi utilizza la carta di credito perche’ non ha disponibilita’ immediata sul conto corrente.

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Sulle orme della verita’

April 23, 2010 No Comments»
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L’altra sera ho visto “Il Divo”, film di Paolo Sorrentino sulla vita del plurice primo ministro italiano Giulio Andreotti. Oltre che la sperimentazione nelle tecniche e nella narrativa, mi hanno colpito i contenuti. Wikipedia scrive: “Di Andreotti il regista mette in rilievo alcuni caratteri, tra cui la tensione tra falsità e verità, che Andreotti risolve solitamente nell’ironia. In Andreotti appare la gestione spregiudicata del potere e la ricerca dell’oblio della verità, al fine di preservare l’ordine costituito”.
Con “Il Divo”, Sorrentino e’ arrivato a toccare un tema a me molto caro: la verita’ e il suo ruolo sociale, e forse anche anti-sociale stando al pensiero di Andreotti. Ne ho preso spunto per riflettere su quella che e’ la mia visione in merito: ora faccio un passo indietro e vi racconto la mia storia…

Il bagaglio etico e la formazione scientifica mi hanno portato a sposare la “missione” di ricercatore e comunicatore della verita’, cosi’ come avviene per tanti scienziati, giornalisti ed investigatori. Al riguardo, in questi pochi anni di esperienza, ho imparato che l’ostacolo forse piu’ grande per comprendere la realta’ del mondo in cui viviamo e’ quello del liberarsi dai propri pregiudizi, aprendosi a recepire e vedere anche quello che non vorremmo.
E’ un passaggio che ha poco a che vedere con la razionalita’ scientifica, quanto piuttosto al rapporto dell’uomo con il proprio equilibrio emotivo e con l’immagine di se’ stesso. Sembra che tutti i comuni mortali, e in misura maggiore coloro che piu’ sentono l’esigenza di sentirsi importanti e rispettati, siano alla costante ricerca di rassicurazione sulle proprie teorie e opinioni sul mondo. Il “so di non sapere” e’ destabilizzante, l’uomo potrebbe esserne terrorizzato se si rendesse conto che in fin dei conti ha ben poco controllo sul mondo.

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Appunto dall’Olanda

April 10, 2010 No Comments»
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Mi si schiudono le orecchie quando l’aereo buca la fitta coltre di nubi che divide l’Olanda dal cielo. La geometria visibile dal finestrino non inganna: linee rette, canali e forme squadrate per proteggere la terra dal mare, la campagna dalla citta’, i centri abitati da quelli commerciali. Di sera, le serre brillano di luce gialla punteggiando la tavola del paesaggio.

Una volta a terra mi imbarco sui chilometrici tapis roulant del mega-aereporto di Schiphol: hostess bionde, robuste e sorridenti sfilano al mio fianco, mentre una voce meccanica di donna accompagna il tragitto verso il nastro bagagli: “mind your step”, attenti al passo. Valigia pronta, mi dirigo verso la stazione ferroviaria sotterranea che collega Schiphol a tutta l’Olanda. Monto in treno e il mio orologio si sincronizza sul futuro: suono ovattato dei binari; grattacieli squadrati e futuristici con i centri di ricerca, design e marketing di grandi aziende multinazionali; macchine che procedono sincronizzate sull’autostrada parallela alla ferrovia. I viaggiatori cercano di non parlare ma sfoggiano sguardi immersi in se’ stessi e disinteressati a tutti gli altri. Poi Amsterdam: una festa di biciclette, una festa di giovani, una festa di tram, una festa di pittoreschi ma troppo perfetti edifici in mattone rosso scuro. Una poesia disciplinata e pulita, fatta di canali e di biciclette, di poca emozione e di molta logica.

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Alle 4 e mezza in Piazza Skype

March 3, 2010 No Comments»
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Lo scoccare delle 16.25 preallarma i colleghi sulla riunione incombente.
F., direttore del gruppo di lavoro per lo sviluppo del nuovo sofware, chiude la finestra delle e-mail e riordina gli appunti in una delle sue due postazioni di lavoro di Padova, un ufficio condiviso in uno studio medico di famiglia.

V., supervisore tecnico e contemporaneamente neo-assunto in una multinazionale della Silicon Valley, chiude la porta del proprio ufficio casalingo: in attesa della nuova sede della multinazionale ad Amsterdam, lavora da casa durante il pomeriggio e la sera fino a tardi, sincronizzato agli orari dei colleghi californiani.
B., specialista nell’analisi dei dati, consegna il nipotino alla baby sitter e si fa spazio sul tavolo del soggiorno in una casa di Velbert, in Germania: e’ li’ da un mese per aiutare la sorella che sta per partorire il secondo figlio e il cui marito e’ in ospedale.
P., supervisore scientifico, chiude la porta del proprio ufficio presso il dipartimento di Fisica dell’Universita’ di Atene, altrimenti gli studenti potrebbero fare irruzione.

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