Filippo Dal Fiore

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Complessita’: che fare?

December 3, 2009 No Comments»
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Obama finalmente delibera: 30.000 soldati per vincere la guerra in Afghanistan. Michael Ware, inviato della CNN a Kabul, commenta la notizia con un mezzo sorriso sulla bocca: l’invio di nuovo soldati puo’ essere utile, ma e’ lontano dall’essere sufficiente per risolvere i problemi dell’Afghanistan. Michael si scalda, il suo e’ un approccio da “frontline”, giornalista al fronte disilluso che comprende la complessita’ della situazione perche’ ci vive dentro.

L’Afghanistan e’ indirettamente anche il terreno della grande battaglia tra India e Pakistan, che supportano fazioni rivali. L’Afghanistan e’ obiettivo di egemonia economica e culturale dell’Iran. Con grande lucidita’, Ware ci persuade ad ampliare il punto di vista prima di pensare alle possibili soluzioni. Si smarca dalla corrente dominante nei media che vuole opinionisti e pubblico schierati a favore o contro la guerra, come se il miglioramento della situazione potesse solo dipendere da questa. L’Afghanistan e’ un problema complesso e richiede una strategia interdisciplinare, a molteplici livelli.

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Liberta’ d’informazione…ma quale?

November 20, 2009 No Comments»
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Per quanto provi a scappare, ci sara’ sempre una notizia in grado di raggiungermi. In Italia sembra impossibile sottrarsi al bombardamento mediatico su omicidi passionali da un lato, passioni e malefatte del primo ministro dall’altro. La veemenza e regolarita’ con la quale tale tipologia di notizie viene proposta mi fa pensare a una deriva mediatica; e’ una saturazione che mi priva di parte della liberta’ di informarmi…

Al di la’ delle importanti ragioni ed emozioni in gioco, mi chiedo che cosa possa avere spinto i media a imboccare una strada tanto univoca. Perche’ si sacrificano la possibilita’ di informare e far crescere l’opinione pubblica a favore di morbosita’ e accanimento?
Sembra piu’ facile appurare l’influenza della politica sull’informazione, piuttosto che le responsabilita’ dei media stessi. L’ossessione per gli omicidi passionali non ha connotazioni politiche, ma forse la dice lunga rispetto al potere dei media di imporre un tema, in questo caso con rischi di imitazione che plausibilmente stanno gia’ producendo i propri effetti.

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L’elefante in salotto

October 30, 2009 No Comments»
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77 Massachusetts Avenue: scendi dalla macchina e ti si para davanti un tempio di scienza e di tecnologia.
Ti arrampichi a grandi passi sulla scalinata, schivi una delle possenti colonne a capitello ionico, entri nell’atrio del Massachusetts Institute of Technology. Schermi e manifesti promuovono gli eventi del giorno e del trimestre, ti accorgi che fa da padrone la ricerca sull’efficienza energetica e le energie rinnovabili. Ti salta all’occhio la pubblicita’ della M.I.T. Energy Initiative: “mettiamo insieme scienza, innovazione e politica per trasformare i sistemi energetici del mondo”.

Poi, improvvisamente, forse per l’emozione, senti l’esigenza di andare in bagno. L’insegna maschile sporge sul “corridoio infinito”: entri e fai per appoggiare lo zaino sul lungo termos che corre sotto la finestra, ma questo e’ talmente bollente che ti rovinerebbe il portatile. Ma come? Ti domandi. E’ fine aprile e fuori ci sono 20 gradi. Guarda un po’: la finestra e’ aperta. Questa si’ che e’ efficienza energetica.

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Una grande ossessione

October 23, 2009 No Comments»
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La rotta e’ sempre la stessa. Entro, tiro dritto fino all’ultimo corridoio e inizio il mio “grocery shopping” dalla sezione dei latticini, per poi spostarmi ai succhi di frutta e quindi al reparto “food from the world”.
Le mie prime battaglie allo Star Supermarket di Cambridge (Massachusetts) cominciano dagli yogurt: rovisto gli scaffali in tutte le direzioni, perche’ non riesco a trovare dei vasetti che consentano di essere finiti una volta aperti. Vanno tutti oltre le mie capacita’: troppo grandi. Poi scorro i prezzi: tutti sistematicamente piu’ alti dei loro cugini vasetti residenti nei supermercati italiani. Yogurt piu’ grande, prezzo piu’ grande: non fa una piega.

Sembra banale, ma ho l’impressione che la storia dello yogurt la dica lunga rispetto a quella che potrei considerare un’ ossessione della moderna societa’ globalizzata: la grandezza. Il trend e’ abbastanza chiaro, in molta parte dei settori economici: quando possibile, invece di semplici casette a due piani si costruiscono grattacieli; invece di normali automobili, si propongono SUV; invece di pagare le singole telefonate, si ipotizzano rate fisse di “traffico illimitato”.
Non importa se tutta questa grandezza non ci serve, verra’ sotto-utilizzata o esaurira’ le risorse del pianeta prima che queste possano rigenerarsi. La grandezza ha una giustificazione commerciale: consente al produttore di “scalare” i costi (quindi di risparmiare in termini relativi) e rappresenta la ragione piu’ ovvia per aumentare il prezzo.

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Il mondo secondo Google

October 2, 2009 No Comments»

Accendiamo il computer. Clicchiamo sull’icona di Internet Explorer. Digitiamo google.com nella barra degli indirizzi. Inseriamo una A nello spazio bianco. Leggiamo i suggerimenti comparsi a completamento della nostra A. Nel mio caso:
Ansa; Agenzia delle entrate; Alitalia; Animedb – the streaming paradise; Autoscout24 – marketplace europeo delle auto nuove e usate; Air One; Alice Adsl; Alice Mail.

Ogni secondo, ogni giorno, in ogni angolo del mondo, la storia si ripete: milioni di persone contribuiscono con le loro richieste a determinare la classifica delle ricerche piu’ cliccate, alcune delle quali ci sono appena state prosposte da “Google suggerimenti”. Altre vengono censurate. Altre ancora appaiono perche’ qualcuno ha pagato per pubblicizzarle, piuttosto che per meriti sul campo.

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