Filippo Dal Fiore

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BLOG in italiano

Piu’ sviluppo, piu’ emigrazione?

January 3, 2009 No Comments»
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E’ comprensibile che ci sorprenda vedere gli africani riversarsi in massa in Europa, i latino-americani negli Stati Uniti e gli asiatici del sud-Est nei paesi del Golfo.

Allo stesso tempo, credo sia giusto ricordarsi che, per molto tempo attraverso il colonialismo, e tuttora attraverso la globalizzazione, ci siamo serviti delle loro risorse naturali ed umane per creare il nostro sviluppo.
Cosa sarebbero le societa’ occidentali senza il te’ e il caffe’, il tantalio per i telefonini e i computer portatili, il petrolio per la benzina e la plastica, il gas per il riscaldamento, la cocaina? Senza le badanti nelle case, gli operai a basso costo nelle fabbriche e i raccoglitori nei campi? Senza i viaggi intercontinentali?

Se il nostro benessere dipende cosi’ tanto dal resto del mondo, verrebbe da dire che è arrivato il momento di assumersi la responsabilita’delle conseguenze: l’emigrazione stessa dimostra che gli altri popoli – per l’una o l’altra ragione (e non e’ questa l’occasione di approfondire) – non sempre hanno guadagnato abbastanza dallo scambio. L’alternativa attuale e’ quella di esportare il nostro sviluppo nelle loro terre, in gioco che dovrebbe essere vantaggioso per entrambe le parti.
Lo facciamo, tra altre cose, impiantando catene alberghiere e stabilimenti manifatturieri.

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Cosa sta succedendo in Cina?

December 23, 2008 No Comments»
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L’anno scorso ho partecipato a una missione di piccoli imprenditori italiani in Cina. Al mio ritorno, ho buttato giu’ due righe che credo possano essere interessanti nel contesto di questo blog.
Per la prima volta, infatti, mi e’ sembrato di toccare con mano il significato di alcune parole d’ordine che riempiono quotidiani e manuali: globalizzazione, accelerazione, ricerca, talenti, multinazionali, smaterializzazione dell’economia.

Con gli imprenditori, mi sono garantito un canale di accesso privilegiato alla realta’, per apprezzarne le contraddizioni al di la’ di quelle che possono essere le teorie di chi la studia.
Vi propongo alcuni osservazioni che, per la mia limitata conoscenza, incarnano i trend a cui accennavo:

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Paese che vai, usanza che trovi

December 13, 2008 No Comments»
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Rifletto sulle differenti abitudini quanto a relazioni sul lavoro, nei paesi che ho conosciuto di prima persona.

Le due cose che mi colpiscono di più in Austria sono da una parte la burocrazia, dall’altra l’efficienza. Sembra che per gli austriaci si tratti delle due facce di una stessa medaglia: la burocrazia si manifesta in una serie di regole e passaggi formali, mentre l’efficienza non è altro che l’operare precisamente e sistematicamente all’interno di quella cornice di regole.

Pensando all’Italia, noto che in Austria la burocrazia è più efficiente. Dalla mia esperienza, in Italia spesso i confini dei ruoli professionali non sono chiari e fissati una volta per tutte. Puo’ accadere, per esempio, che più di una persona si trovi coinvolta nel fare le regole o a farle rispettare, in uno stesso ambito di competenza. Cosi’ facendo le regole crescono, così come la possibilità che ognuno le interpreti a modo suo.

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“Bolle personali al campus” (Sole24Ore, Nova, 10/04/2008)

December 5, 2008 No Comments»
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L’America piu’ di ogni altro paese al mondo ha saputo fare di Internet
e della rivoluzione informatica uno straordinario volano di sviluppo. L’America ospita la Silicon Valley e ha regalato al mondo Google, Amazon e il Web 2.0. Si stima che i contenuti in lingua inglese contribuiscano a oltre il 50% del web.
L’America ci ha aperto le porte del mondo. Sono venuto in America a capire perche’ e in che modo.
Una domanda che mi sta a cuore e’ in che grado Internet contribuisca ad allargare i nostri orizzonti mentali ma anche a gonfiare la nostra bolla personale. Qui, con “personal bubble” qualche accademico creativo intende uno spazio in continua espansione di manifestazione dei propri interessi e della propria personalita’ per perseguire obiettivi e desideri .
Penso al contenitore per eccellenza di personal bubble: il web 2.0 di MySpace e Facebook. In una societa’ iper competitiva e individualista come quella americana, queste comunita’ soddisfano un bisogno tanto creativo quanto esibizionistico, sul principio per cui “eccomi qui, guarda quanto sono cool”.

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Obama: ha gia’ cambiato il mondo?

November 5, 2008 No Comments»
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Gli orientali guardano alla storia e alla vita in termini di “ciclo”, pensando che al male non possa che susseguire il bene e viceversa.
Troppe le aspettative di positivita’ dopo la negativita’.
Dopo Bush, welcome Obama!
L’epoca di Osama Bin Laden lascia il posto a quella di Obama Biden. Certo che la coincidenza e’ opera del caso, ma a questo punto mi domando cosa sia il caso…
E’ vero, e’ presto per cantare vittoria, Obama potrebbe tradire le aspettative o addirittura fare la fine di Kennedy. Ma credo che una cosa sia certa: da oggi il mondo e’ cambiato, per sempre.
E’ cambiata infatti l’attitudine del mondo verso lo stato leader, e Obama sa bene che solo con la collaborazione di tutti e’ possibile cambiare.

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