Filippo Dal Fiore

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BLOG in italiano

Scienza del passato?

June 30, 2009 No Comments»
vinci14

Con il proseguire della mia avventura accademica, mi domando in che modo la forma mentis scientifica influenzi il modo in cui l’uomo moderno costruisce il mondo di oggi.

Prendendo a prestito filosofia e metodi dalle scienze naturali, le scienze sociali hanno come oggetto di osservazione tutti i fenomeni frutto dell’intervento umano. Dall’espansione dei centri urbani alla politica monetaria della Banca Centrale Europea; dalle migrazioni di massa alle dinamiche psicologiche sottese alla gestione di un condomio.
Per essere tali, le scienze sociali devono essere obiettive: non devono cioe’ raccontare “come le cose potrebbero o dovrebbero andare”, ma piuttosto “come le cose stanno”.

Assicurando la massima imparzialita’, io scienziato osservo e raccolgo i dati. Li analizzo e ne attribuisco un valore statistico. Li interpreto, cercando di esplicitare una serie di relazioni di causa ed effetto. Il resto non e’ affar mio: per definizione, da scienziato non sono tenuto ad esprimere un’opinione su una direzione auspicabile da prendere sulla base di tali risultati.
Al contrario, l’opinione e il giudizio personale, negli ambienti scientifici piu’ rigorosi, sono forse quanto di piu’ deprecabile ci possa essere.

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Tutto il bello dell’Italia

June 26, 2009 No Comments»
Leavin

E’ un venerdi’ pomeriggio di giugno quando le ruote del nostro aereo riaccarezzano la pista del Marco Polo di Venezia. Il nuovo terminal a torrette di mattoni a vista con cupola verde consegna un sapore arabeggiante al nostro arrivo. L’Italia e’ momentaneamente un posto esotico per noi: dopo tre mesi di Boston, i pavimenti di parquet smaltato e il nastro delle valigie con i numeri della roulette non tardano a ricordarci che un aeroporto puo’ essere anche un luogo bello e fantasioso, oltre che funzionale.

Si aprono le porte automatiche e immediatamente il caldo estivo mediterraneo ci avvolge in un abbraccio famigliare. Il sole ci abbaglia, qualche cicala ci chiama dall’ombra di un pino marittimo, l’umidita’ padana la odori nell’aria. La nostra Punto mi sembra una meraviglia del design: sofisticata e giovanile nelle forme, leggera nel suo colore chiaro metallizzato. Le persone sono magre, abbronzate, vestite elegantemente e sorridenti. Belle da vedere. Scherzano tra di loro e parlano una lingua dolce, l’italiano, con varianti ancora piu’ dolci, quelle del dialetto veneto. Benvenuti. Non Welcome Back.

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Politica contro economia

May 24, 2009 No Comments»
scenes-from-capitol-holl

Cosa pubblica e interesse costituito.
Due mondi che spesso si sovrappongono, allorquando la politica, che dovrebbe essere spesa a beneficio della piu’ ampia collettivita’, viene declinata a favore di gruppi di interesse o addirittura singoli individui.

Politica ed economia. In un regime cosiddetto di mercato, la prima deve gran parte della sua esistenza alla seconda. Infatti, la politica si finanzia attraverso le tasse, che vengono contabilizzate come percentuale dell’attivita’ economica complessiva: piu’ le aziende fatturano, piu’ la politica ha soldi da spendere. Credo che tale anello vitale sia all’origine di molte delle attuali distorsioni della politica stessa, ponendo in essere un incentivo perverso: la politica cerca di compiacere la volonta’ dei grandi gruppi di interesse, anche se cio’ fa piu’ male che bene all’interesse della collettivita’.

Nel titolo di un best seller, Greg Palast riassume bene questa condizione: “The best democracy money can buy”. Gli USA hanno la migliore democrazia che si possa comprare.

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Generazione opportunita’

May 18, 2009 No Comments»
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Ogni volta che ritorno qui a MIT non posso che lasciarmi sorprendere dall’energia e dal dinamismo delle persone che mi circondano. Giovani studenti e ricercatori accorsi a Boston da tutto il mondo per giocarsi una “grande opportunita’” cercano di non farsi scappare nemmeno un minuto del tempo a loro disposizione.

Pensando alla mia generazione e ai miei tempi che hanno visto l’avvento di Internet e dei voli low-cost, ho la sensazione che sia proprio “opportunita’” la parola chiave per capire chi siamo. Opportunita’ di vita, di lavoro, di relazione, di esperienza, di viaggio, di business, di apprendimento, di divertimento…
Cresciuti nella prosperita’ economica e nel liberismo culturale, siamo abituati a pensare alla vita come qualcosa che possiamo sceglierci: possiamo decidere come vestirci, chi frequentare, dove abitare e dove andare in vacanza, cosa studiare e chi diventare. Per molti di noi, tutto e’ possibile, e cosi’ facendo definiamo noi stessi in termini relativi all’opportunita’, senza mezzi termini: questa infatti non lascia alternative (o la cogli o la perdi), e tutti noi siamo circondati da esempi di opportunita’ colte o perdute. Potrei andare a vivere a Londra come mio cugino; potrei lasciare il mio lavoro per fare quell’altro che mi piace di piu’; potrei divorziare come il mio collega, per ricominciare quella mia vecchia relazione ritrovata su Facebook. L’abbondanza di opportunita’ spinge molti a ritardare le scelte piu’ impegnative, come stabilire la propria residenza o l’avere figli, per paura di precludersi qualche opportunita’.

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Mercato comune, regole diverse?

May 4, 2009 No Comments»
globe

L’altra mattina ho preso parte a un’interessante tavola rotonda su come promuovere sostenibilita’ ambientale e equita’ sociale, ripensando al ruolo del mondo della produzione come motore dell’innovazione. Argomento di grande attualita’, visto che Obama ha pianificato grandi investimenti per lo sviluppo dei nuovi settori energetici, verso maggiore efficienza e sfruttamento di fonti rinnovabili.

Intorno al tavolo siedevano rappresentanti di diversi settori: accademia; societa’ di consulenza per il design di prodotto; venture capitalist (agenzie che partecipano al finanziamento di nuove aziende tecnologiche); agenzie di produzione e lavorazione del cemento; consulenti indipendenti. Un tavolo tecnico da cui sono emersi molteplici spunti su come indurre i settori produttivi a innovare per migliorare il loro impatto sull’ambiente, minimizzando i costi che cio’ comporta e trasformando la sostenibilita’ in vantaggio competitivo e d’immagine. Produrre cemento utilizzando meno sabbia consente di ridurre i costi ed essere piu’ competitivi; produrre automobili a motore ibrido consente di riposizionarsi come azienda sensibile ai problemi ambientali.

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