Filippo Dal Fiore

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Blog

Sull’umilta’

December 18, 2012
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Va in onda “La piu’ bella del mondo” di Roberto Benigni su RAI 1.
Rimango sedotto dalla capacita’ di Benigni di cogliere e comunicare la lungimiranza
e l’umanita’ insite nella costituzione italiana. Il flusso poetico di Benigni e’ a tratti commovente, sembra quasi di sentire parlare un bambino. Libero da pregiudizi e sovrastrutture, ma ricco di umilta’ e amore, Benigni riesce a trovare ed esaltare la
bellezza insita in un documento apparentemente arido quale la Costituzione italiana.

Ispirato dallo spettacolo, mi risveglio questa mattina provando un raro sentimento di umilta’. Mi faccio passare il telefonino e scrivo questo: l’umilta e’ un grande sentimento che ti pervade, regalandoti serenita’ e pace d’animo. L’umilta’ annulla il risentimento, rende invisibile l’ambizione senza annullarla, ti avvicina alle persone, ai luoghi e alle situazioni attraverso l’amore. Perche’ con l’umilta’ non abbiamo nulla da perdere, e senza la paura non abbiamo nulla da temere. L’umilta’ ci rende saldi e forti proprio perché ci toglie tutto, ci rende grandi facendoci piccoli, ci rende riconoscenti attraverso il rispetto per la straordinaria e irraggiungibile grandezza della vita.

Penso ora alla mia gente, ovvero la gente cresciuta come me in quella piccola regione del nord Italia che e’ il Veneto. Ho l’impressione che molti veneti facciano dell’umilta’ un motivo di distinzione identitaria nei confronti del resto degli italiani, a volte percepiti come un po’ arroganti nei modi in cui tessono le proprie lodi. Un valore forse ereditato dalla propria estrazione contadina, di gente di campagna e di poca cultura che ha vissuto per secoli nuda e rispettosa di fronte alla volonta’ della natura e dei grandi centri di potere. Gente che forse si porta ancora dentro un senso di sottomissione ai padroni e al clero, l’umiliazione della poverta’, della pellagra e dell’emigrazione, un complesso di inadeguatezza acuito dalla prossimita’ alle regioni “virtuose” del restante Nord Italia e della Mitteleuropa.

Eccome se si sono riscattati i veneti negli ultimi decenni. Sembra che abbiano fatto di necessita’ virtu’: la loro naivite e semplicita’ culturale e’ stata convogliata in inventiva e creativita’. L’abitudine al duro lavoro di auto-sostentamento nei campi, in tenacia e persistenza dentro le piccole fabbriche concepite per l’auto-sostentamento della famiglia. L’emigrazione verso il mondo, in proiezione delle proprie attivita’ imprenditoriali verso i mercati mondiali. E’ il famoso “miracolo del Nord-Est”, che ha consentito a chi era povero di accumulare i tanto desiderati soldi, misura materiale di un riscatto e successo tutti personali, contro tutto e tutti. Un sogno molto americano.

Con i soldi, pero’, sono anche arrivati alcuni problemi. Il potere corrosivo dei soldi si e’ fatto sentire, andando ad erodere parte della stessa umilta’ cosi’ importante per i veneti. Perche’ l’umiltà e’ forse uno dei pochi antidoti contro l’avidita’ e l’impazienza, malattie dei ricchi. Mi colpisce l’ultimo film di Antonio Albanese, che fa la parodia dei veneti egoisti e localisti: scambiando i mezzi con i fini, distruggono la natura e il bene comune a favore dei propri privati capannoni, macchinoni, frazioni, e annesse bretelle stradali. Sembra che i soldi e il successo abbiano il potere di accecare il buon senso e la solidarietà, perche’ danno la sensazione alle persone di essere grandi e contare finalmente qualcosa.

Ma l’umilta’, ai piu’, rimane. La si legge negli occhi dei due ragazzi veneti che arrivano alla finale di X-Factor, Chiara Galiazzo e Davide Merlini. I due giovani cantanti manifestano grande genuita’ e purezza d’animo; i loro volti, modi e voci angeliche ci spalancano le porte dell’emozione. Fanno sfigurare le star internazionali con cui interpretano alcuni pezzi, persone di successo per cui e’ ormai difficile cantare dal cuore. Ci ricordano quanto umilta’ e genio si nutrano l’uno dell’altro: lasciare le porte ben aperte ci fa recepire e interpretare la grandezza.

P.S. Questo articolo e’ stato scritto presso la straordinaria sede di H-Farm, umile gemma imprenditoriale immersa nella campagna veneta a pochi passi da Venezia.

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