Filippo Dal Fiore

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America: centro del mondo, fuori dal mondo?

March 22, 2009 No Comments»
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In America è come se ti trovassi di fronte a uno strano paradosso.
Hai sicuramente la sensazione di essere “al centro del mondo”, non solo perché vedi e incontri persone di qualsiasi razza e nazionalità d’origine, quanto anche perché ragioni sempre con una prospettiva e un raggio d’azioni globali. L’umanità intera deve beneficiare del tuo lavoro per il suo bene e progresso. Inoltre, grazie alla globalizzazione, le scelte politiche ed economiche degli Stati Uniti fanno sentire il loro influsso in tutti i paesi del mondo.
Allo stesso tempo però ti senti “fuori dal mondo”, nel senso che percepisci che il paese in cui stai vivendo abbia un’idea un po’confusa o, meglio, iper-semplificata, di cosa c’è “out there”.

In America si ragiona spesso per macro-raggruppamenti: i latini, gli europei, gli asiatici; c’è quindi la speranza e la pretesa di fare del bene per l’umanità intera, senza sapere molto dell’incredibile varietà culturale che la compone. Gli americani pensano di conoscere le culture del mondo anche perché queste stesse culture sono rappresentate all’interno dei confini dell’America stessa, attraverso quelli che potrebbero essere definiti degli avamposti.

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Alla ricerca della perfezione

March 5, 2009 No Comments»
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La recente esperienza in Austria mi ha dato modo di ragionare su perfezione e perfezionismo. Credo sia l’aspetto che a chiunque salti piu’ all’occhio appena varcato il confine, e piu’ ti relazioni con il paese, piu’ tale aspetto diventa rilevante e sofisticato nelle sue implicazioni. Ti sembra l’elemento chiave per capire l’intera cultura, quel movente che si ritrova all’origine di ogni cosa e ogni azione.

La perfezione in Austria si manifesta probabilmente su due versanti: il rapporto delle persone con la natura; il rapporto delle persone con la loro vita e tra di loro.
Per chi tende alla perfezione, la natura e’ soggetto “naturale” di attenzione: la sua bellezza e le sue infallibili leggi sono forse quello di piu’ vicino alla perfezione si possa osservare.
Da questo punto di vista, il contatto e l’immersione nella natura equivale per molti austriaci a una ricerca “divina”. Lo stesso si potrebbe dire della musica classica, presenza costante e finanche ossessiva, e di quell’incredibile silenzio che sovrasta ogni cosa non appena cala la notte (di giorno l’abitudine e’ quella di parlare poco e a bassa voce, quasi a volere mantenere sempre integra l’armonia). Tale “ricerca divina” ha reso i miei occhi l’Austria un posto straordinario, consegnandomi, con l’aiuto dei paesaggi incantati di Salisburgo, delle soddisfazioni e una percezione generale di armonia mai provati prima.

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