Dal paradigma industriale al paradigma naturale
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Più proseguo nel mio cammino di comprensione della società in cui viviamo, più mi rendo conto di come il modello di pensiero dominante sia un’eredità dell’era industriale. Nonostante i segnali di apertura verso un nuovo paradigma, quest’ultimo non ha ancora preso forma compiuta, testimone il fatto che non riusciamo ancora a definirlo con un termine proprio ma solo in contrapposizione con il conosciuto (parliamo quindi di epoca “post-industriale” e più in generale di “post-modernità”).
Se dovessi mettere in fila le principali caratteristiche del mindset industriale, elencherei le seguenti:
(1) prevedibilità (2) controllo (3) centralizzazione decisionale, impostazione top-down (4) standardizzazione (5) massimizzazione (6) perfezione come assenza di errore rispetto allo standard.
Tali caratteristiche sono anche valori relativi, e in quanto tali hanno generato nel tempo degli ambiti di resistenza e di contro-valore da cui sembra prendere forma un paradigma alternativo:
(1) tolleranza dell’incertezza (2) fiducia (3) decentralizzazione decisionale, emersione bottom-up (4) personalizzazione (5) ottimizzazione
(6) accettazione dell’errore come opportunità evolutiva.