Tra profitto e sostenibilità
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Si fa sempre più interessante il mio lavoro di preparazione del corso di “sostenibilità” per l’Università di Bologna. Grazie all’esperienza in Great Place To Work, il mio sguardo sul mondo delle aziende è sempre più quello di un insider: le realtà molto virtuose con cui vengo in contatto mi fanno capire come un’impresa possa adottare un comportamento sostenibile e rispettoso verso i collaboratori, l’ambiente, la società, e in generale tutti gli attori con cui essa interagisce.
Nonostante tutto, sembra che l’economia di oggi viva di una contraddizione fondamentale: da una parte la collettività richiede alle aziende maggiore responsabilità, dall’altra gli investitori e gli azionisti richiedono loro sempre maggiori profitti, costi quel che costi. Sempre di più sembrano esistere due aziende parallele che poco hanno a che vedere l’una con l’altra: quella operativa, che si costruisce giornalmente dentro fabbriche e uffici, e quella “finanziaria”, immaginata a tavolino nelle boardroom e dalla comunità degli investitori.