Scienza del passato?
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Con il proseguire della mia avventura accademica, mi domando in che modo la forma mentis scientifica influenzi il modo in cui l’uomo moderno costruisce il mondo di oggi.
Prendendo a prestito filosofia e metodi dalle scienze naturali, le scienze sociali hanno come oggetto di osservazione tutti i fenomeni frutto dell’intervento umano. Dall’espansione dei centri urbani alla politica monetaria della Banca Centrale Europea; dalle migrazioni di massa alle dinamiche psicologiche sottese alla gestione di un condomio.
Per essere tali, le scienze sociali devono essere obiettive: non devono cioe’ raccontare “come le cose potrebbero o dovrebbero andare”, ma piuttosto “come le cose stanno”.
Assicurando la massima imparzialita’, io scienziato osservo e raccolgo i dati. Li analizzo e ne attribuisco un valore statistico. Li interpreto, cercando di esplicitare una serie di relazioni di causa ed effetto. Il resto non e’ affar mio: per definizione, da scienziato non sono tenuto ad esprimere un’opinione su una direzione auspicabile da prendere sulla base di tali risultati.
Al contrario, l’opinione e il giudizio personale, negli ambienti scientifici piu’ rigorosi, sono forse quanto di piu’ deprecabile ci possa essere.