La grande storia dei figli

Ad oltre tre mesi dall’inizio della quarantena che ha limitato la nostra mobilità, mi rendo conto di quante cose siano cambiate all’interno della nostra famiglia. Tuttora io e mia moglie lavoriamo stabilmente da casa, e la gestione contemporanea delle attività dei nostri due figli è diventata la normalità. Mai avevamo trascorso tanto tempo gli uni al fianco agli altri, una totale condivisione della vita che continua e continuerà anche nel corso dell’estate.
Devo confessare che nutrivo un po’ di preoccupazione in quell’ormai lontano lunedì 9 Marzo, quando di ritorno da Bolzano sapevo che mi sarebbero aspettate lunghe settimane di stanzialità a Padova. In fin dei conti, tutti noi, grandi e piccoli, abbiamo bisogno dei nostri spazi, delle nostre libertà gli uni dagli altri, di tempo per fare quello che solo noi sappiamo e che più ci piace. Quella che io chiamo “la palestra della famiglia” si è andata intensificando in questi ultimi mesi, ma proprio per questo sento che ci ha irrobustito e maturato sia come genitori che come figli.
Gli inevitabili scontri ci sono serviti da una parte per affrontare e maturare quegli aspetti di noi stessi che più coinvolgono emotivamente gli altri, dall’altra per accogliere con più interesse e più tolleranza le diversità e le sensibilità presenti in famiglia.