Filippo Dal Fiore

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BLOG in italiano

Il valore del territorio

January 8, 2014 No Comments»
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Entri in Trentino e ti sembra di entrare in un altro paese.
I vigneti della Val D’Adige e le cime dolomitiche fanno presto dimenticare il paesaggio urbano-industriale dell’A4, l’autostrada che costeggia il versante Sud delle Alpi ed e’ l’emblema dell’impressionante dinamismo della Pianura Padana.

Scopro l’anima dell’economia trentina e ne rimango affascinato: come mai prima d’ora apprezzo cosa possa volere dire valorizzare il territorio e le comunita’ locali. Sembra che in Trentino gli attori economici siano riusciti a fare sistema, contenendo le spinte individualistiche in nome della collettivita’ Trentina, ovvero dei significati e dell’identita’ sottesi nel tanto pubblicizzato marchio Trentino.

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Un mondo di confronti

December 13, 2013 No Comments»
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Si aprono le porte del treno e vengo avvolto da nebbia maleodorante di smog. Monto in taxi e mi sembra di precipitare in una giungla di cemento e automobili, sono di rientro in una Padova che mi sembra soffocare nella morsa del traffico e dell’anarchia edilizia. Strano, pero’: solo ieri, nello stesso taxi alla volta della stazione, mi sembrava di vedere una citta’ diversa. Disordinata si’, ma anche pulsante di energia, creativita’ e varieta’.
Nel frattempo, mi ero recato a Bolzano, nel cuore delle Alpi, accolto da aria buona, cieli tersi, ambienti naturali e artificiali pianificati con ordine e competenza. Alla luce del confronto tra le due citta’, le stesse cose osservate ieri con piacere ed orgoglio, ora mi rattristavano e mi facevano arrabbiare.

Le occasioni di confronto sono sempre esistite, ma mai come in questi ultimi anni stiamo assistendo alla loro straordinaria e impressionante moltiplicazione. Viviamo ogni giorno di piu’ in quel “villaggio globale” anticipato nel lontano 1964 da McLuhan, grazie a un’accelerazione esponenziale della mobilita’: delle idee, attraverso Internet e i media pervasivi; delle persone, in auto, in treno, in aereo; dei progetti di lavoro e di vita, grazie agli accordi internazionali e all’avvento dell’inglese come lingua universale.

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Quale educazione per il mondo?

November 8, 2013 No Comments»
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L’aereo vira a sinistra, preferendo i cieli dell’Iraq a quelli della Siria. Ci si spalanca di fronte la piana del Tigri, sfilano Mosul, Kirkuk, Baghdad, fino ad arrivare al Golfo. Di notte, l’Iraq appare come un’unica citta’ lungo il grande fiume; intorno, sporadiche,
le fiamme dei pozzi petroliferi punteggiano il deserto. Lasciati alle spalli i teatri di guerra, approcciamo ora il porto franco di Doha, in Qatar.

Scendo la scaletta dell’aereo e mi sembra di non avere mai lasciato Venezia, fatto salvo che questo stesso caldo umido lo esperiamo a fine luglio invece che a fine ottobre. Mi lusinga essere scortato a una sala d’accoglienza speciale per i partecipanti di “WISE”, summit mondiale sull’innovazione in ambito educativo. Mi accolgono datteri e comode poltrone, e infine un grande hotel lussuoso ma anonimo, fatto e circondato da tanto, tantissimo cemento.

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La societa’ del tutto e’ possibile

September 26, 2013 No Comments»
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Lascio Londra, fresco di convegno su “etica e business”. Tra un gate e l’altro mi trovo a riflettere sull’accostamento di due termini che suonano antitetici nella metropoli flagellata dagli scandali finanziari. Quello che scrivero’ in questo articolo e’ forse applicabile a tutte le epoche storiche, ma assume portata e implicazioni nuove per il “villaggio globale” dei nostri tempi, caratterizzato da un grado di interconnessione e comunicazione tra le genti e le culture inimmaginabile solo fino a qualche anno fa.

A Londra tutto e’ possibile, grazie alla meravigliosa convivenza di molteplici stili di vita e universi valoriali di riferimento. Nelle grandi citta’ e’ generalmente piu’ bassa la peer pressure, la pressione esercitata dai propri pari a conformarsi a un ben definito stile di vita, di atteggiamento e di pensiero. E’ liberatorio respirare l’apertura e la tolleranza di Londra, ognuno puo’ fare di testa propria, esprimendo la propria unicita’ ed creativita’.
Anche se portatrice di positivita’ ed energia, mi domando in che modo la bassa dose di conformismo si ripercuota sull’etica comportamentale dei singoli individui. Senza inventare nulla di nuovo, ipotizzo che nelle grandi metropoli lo scarso controllo sociale sull’operato dei singoli possa in certi casi condurre ad arroganti forme di individualismo ed eccentricita’.

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Un’indigestione di autoreferenzialita’

June 18, 2013 No Comments»
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Reduce da un lungo lavoro al servizio di un programma di finanziamento pubblico, sfoglio a ritroso gli appunti cercando un fil rouge. Mi soffermo sull’involontaria autoreferenzialita’ del lavoro svolto, un aspetto che mi ha molto colpito nel corso dei 18 mesi trascorsi a redigere un rapporto di sviluppo socio-economico macro-regionale insieme ad esperti di altri paesi europei.

Cosa potrebbe mai essere questa presunta autoreferenzialita’?
Forse il fatto che il lavoro sia stato utilizzato piu’ per confermare le assunzioni di partenza (per l’appunto, il punto di referenza), piuttosto che per fare nuova luce sull’oggetto di studio. O che i suoi autori abbiano fatto qualcosa che piacesse anzitutto a loro, prima ancora che ai loro utenti finali. O che essi siano stati selettivi nell’informazione presentata, sollevando per lo piu’ domande a cui potevano essere fornite risposte conosciute e gradite.

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